Francesco Binfaré: l’uomo che sogna (e crea) i divani

2023-02-05 17:22:17 By : Ms. Candy Tang

Il genio e l’esperienza intrecciano la ricerca Edra e la sapienza dei suoi artigiani: il risultato è l’innovazione al servizio della forma e della comodità

“Per me i divani veri e le poltrone vere erano quelli del 1700. (…) In quelle epoche, l’atto del conversare, del prendere il the, del riposare, del leggere un libro, dello stare davanti al caminetto erano riti compiuti con la schiena eretta, e con la persona in posizione simmetrica. Tutto era un po’ rigido, un po’ scomodo, ma con un altro grado di dignità. Il conversare era un atto rituale, le persone incorniciate dai bordi in oro, dai riccioli di legno laccato.” In un testo intitolato Piccola Storia del Divano, il maestro Alessandro Mendini racconta come il design dell’arredo sia cambiato insieme (o a causa) dei cambiamenti sociali. “È arrivata la modernità, e con essa un modo di sedersi asimmetrico e una comodità disarmonica. Potremmo parlare di perdita del rito, complice la televisione. L’informalità della forma dei divani ‘di design’ è causa ed effetto della informalità dell’usarli.” Dal Secondo Dopoguerra in poi si sono moltiplicate le sperimentazioni e le ricerche sulle nuove possibili relazioni tra il corpo e l’arredo. Fondamentali in questo senso sono le riflessioni di Bruno Munari, che scriveva “uno torna a casa stanco per aver lavorato tutto il giorno e trova una poltrona scomoda,” ma anche i progetti realizzati da designer come Cini Boeri e Superstudio. Nella Piccola Storia del Divano, Mendini indaga l’essenza dei veri divani di “design contemporaneo all’italiana”, cercando di capirne la “formula magica”. Per lui sono pochissime le aziende capaci di riuscire nel compito di disegnare un divano d’élite, e altrettanto pochi i progettisti che possono definirsi “divanisti”. Di queste cerchie fanno parte Edra e il designer-artista Francesco Binfarè.

Francesco Binfaré è una figura atipica. Per decenni ha lavorato dietro le quinte, orchestrando grandi successi del design italiano. Inizia la sua collaborazione con Edra nel 1992, quando Massimo Morozzi lo invita a progettare per l’azienda. L’incontro segna l’inizio di una nuova stagione, con l’invenzione di grandi divani dalla straordinaria forza espressiva e innovativa. “Credo che il divano sia oggi uno degli oggetti più significativi presenti nello spazio domestico, spazio che ha a che fare con la sacralità della vita. Il divano attiene agli aspetti culturali della vita: conversare, amare, oziare, guardare la televisione. La sua complessità non è tecnologica ma funzionale: il divano è un ritratto dell’uomo contemporaneo, è il suo trono,” afferma l’intellettuale, artista e designer classe 1939. L’arte è il metodo espressivo di Binfaré. I divani sono il suo mezzo di comunicazione. Edra è il laboratorio creativo.

Ognuna delle sue creazioni è frutto dell’incontro tra le sue epifanie e il sapere degli artigiani italiani. Basti pensare a come descrive la nascita del divano Flap, un concept innovativo di arredo contenuto in soli 15 cm di spessore, che rinnova la seduta e ne moltiplica le prestazioni grazie alla dinamicità anatomica che evolve per assecondare i desideri: “Sognai, vedendola dall’alto, un’immensa distesa rossa, ondulata come nelle più belle immagini del deserto. Improvvisamente cominciò a scendere, dal cielo alto e giallo, una pioggia nera che prese ad allagare dapprima le piccole valli e poi continuò incessante fino a quasi colmare l’intero bacino. Solo una lingua di terra emergeva ancora dalla superficie bituminosa. Nel sogno mi sentivo, come un dio impotente, in uno stato di insopportabile angoscia, quando di colpo la pioggia finì e mi svegliai. Le prime parole che pronunciai tra me e me furono: ‘La libertà, ecco cos’è! Ecco! La libertà è quello che rimane’. Libertà rimasta come un’isola fortunata di terra rossa. Mi alzai in quel tipico stato di trance del mattino domenicale. Mi preparai un tè, presi un foglio di cartoncino e ritagliai la forma che avevo visto nel sogno.”

Tra le sue opere migliori c’è senza dubbio On The Rocks, il divano modulare privo di strutture. Il prodotto è caratterizzato dalla flessibilità nella composizione e nel posizionamento dei due schienali, che permettono l’utilizzo simultaneo dell’arredo anche in direzioni opposte. Le sagome modellate manualmente in una miscela esclusiva di Gellyfoam® e altre schiume offrono un’accoglienza straordinaria nonché un sostegno morbido per il corpo. Per come è stato pensato, è adattabile ai più diversi ambienti e trasformabile secondo le occasioni.

Il relax in totale assenza di costrizioni, ispirato da suggestioni orientali, informa e conforma Sherazade, inno alla libertà, disegnato per assecondare i desideri del momento e assicurare il massimo comfort. La comodità è assicurata dalla morbidezza del sommier rettangolare imbottito di Gellyfoam®, accompagnato da appoggi di diversa consistenza. Tra questi: due cuscini Thai piramidali da usare come schienale. La versione Odalisca è un’edizione limitata con tessuto pregiato disegnato da Francesco Binfaré, ispirato ai tappeti usati dalle civiltà orientali e realizzato con 300 ore per mettere a punto il disegno per la lavorazione a telaio.

Il divano Standard permette una totale libertà di posizioni: simmetriche, asimmetriche, formali, informali, di lettura o consultazione del tablet. Elementi chiave del progetto sono i “cuscini intelligenti”, che fanno da bracciolo e schienale e che si possono inclinare, alzare o abbassare a piacimento. Binfaré racconta così la genesi di Standard: “Una sera, a casa, seduto davanti a un vecchio divano a cuscini, ho immaginato che quell’intelligenza di movimento che amo escogitare potesse essere messa all’interno di un grande guanciale e che questo potesse diventare un elemento standard da applicare ai bordi di una seduta e funzionare da bracciolo e da schienale. L’idea era che avesse all’interno due antenne mobili che consentissero di rispondere ai diversi modi d’uso, come appoggiare il braccio, o riposare la testa, o mettersi in modo asimmetrico e sempre comodo, o quant’altro. Vidi così un sistema di sedute, diritte curve a due posti a tre ad angolo a boomerang, cui applicare questi cuscinoni intelligenti che chiamai per me ciuffi di nuvole.”

I cuscini intelligenti sono caratteristica anche di Absolu, un divano unico, normale, senza tempo. L’arredo presenta vari elementi, accostabili tra loro e disponibili anche con profondità di sedute diverse, che consentono di realizzare composizioni lineari, angolari e curve per ogni esigenza architettonica e d’uso. Binfaré lo descrive a modo suo: “(…) Ho pensato di mettere nel divano una cosa piccola, un gioiello, una piccola cosa che raccontasse la storia. Ma c’era già quella cosa lì, era il cuscino intelligente. L’avevo fatta l’anno prima. Allora l’ho preso e l’ho messo in un divano. E dice…ma… il mondo è pieno di divani! Sii…dice…ma… con il cuscino intelligente… è assolutamente meglio. È assolutamente un'altra cosa. E così l’hanno chiamato… Absolu.”

Adattabile, flessibile e intelligente. Accogliente, sobrio ed Elegante. Essential è un altro capolavoro disegnato da Binfaré per Edra: un prodotto di dimensioni contenute e le cui configurazioni si basano su geometrie semplici. È un divano a due, tre o quattro posti che consente soluzione angolari, con sedute arcuate per disegnare mezze lune o semicerchi ma anche sedute allungate, singole o doppie, per composizioni con chaise-longue. Guardandolo vengono in mente le parole di Binfarè: “Il divano è un oggetto interessante. A me piace disegnarli perché è il luogo della casa dove si esercita una relazione interpersonale che si traduce in un’attività corporea che registra i mutamenti del costume. I divani sono piccole architetture soffici. Tutti i divani che ho disegnato per Edra raccontano la storia dei mutamenti del comportamento umano. Sono “storicizzabili” e al tempo stesso senza tempo, perché non influenzati dalle mode. Oggi, secondo me, le persone si sentono denudate in questo grande spazio globale e molto conformista. Crescono la necessità di approdo e di radici, bisogni molto primari. Si torna all’essenziale, ma con a disposizione nuove e sofisticate tecnologie e un’evoluzione nel loro uso”.

La base cromata a forma di croce è l’elemento distintivo della poltrona Chiara, grazie a cui si ottiene un effetto visivo di sospensione. Chiara è concepita come un classico contemporaneo sin dalla sua nascita, un prodotto destinato ad essere sempre attuale e convivere con ogni stile d’arredamento. Due aggettivi la definiscono al meglio: elegante e comoda, grazie al cuscino “intelligente” utilizzato per lo schienale.

Una banchisa di ghiaccio come base. Un orso sdraiato su un fianco come schienale. Il divano Pack è una poesia, come il modo in cui il designer descrive il prodotto:

Tempo di disgelo. Solitudine di molti. Felicità al sole. Azzurro. Avventura. Speranza di una nuova stagione. L’orso, l’altro, il diverso. La sofficità affettiva della diversità. Dal freddo, dalla paura, al coraggio, al gioco rischioso della vita. Sensazione di rinascere. Piacere di ritrovare luoghi e amici lontani. Festeggiare.

La forma apre uno spazio nuovo. Nella mente e nella casa. Uno spazio aperto di gioco e di vita. Un angolo di intimità. Un nido caldo.

I cuscini “intelligenti” conquistano la zona notte e diventano – in coppia – testiera di un letto dalle linee semplici. Stand By Me è un letto elegante ed essenziale, che rimane tale anche nella versione notturna e più intima, quando rimane spogliato dal rivestimento che protegge la freschezza di lenzuola e coperte durante il giorno.

Con Il Grande Soffice, Binfarè è alla ricerca di un comfort estremo: “Il Grande Soffice scaturisce dall’idea apparentemente semplice di trasformare l’immagine che nella mente si forma quando pensiamo alla parola divano in una forma reale scolpita nella materia soffice, metamorfosi straordinaria e magica possibile solo con la partecipazione delle molte bravure di cui è ricca un’impresa come Edra.”

Se gli arredi sono esperienze da provare in prima persona, il suo pensiero è riassunto in una monografia pubblicata da Electa: Il viaggio di Francesco Binfaré. Attraverso il design dagli anni 60 a oggi. Qui troviamo una raccolta dei suoi pensieri e delle sue idee. La scrittura è infatti – come abbiamo cercato di raccontare – uno strumento di progetto essenziale per l’artista.