Si parte da un mostro sacro: la Ferrari. È la decima volta che Ferrari offre a uno dei suoi collezionisti storici una supercar unica. Si chiama Omologata, ed è una coupé con motore V12 anteriore e trazione posteriore basata sulla 812 Superfast. Flavio Manzoni, il capo del design, sostiene che solo il parabrezza e i fari sono condivisi con l'812. Il resto dell'Omologata è completamente nuovo e unico con l’obiettivo di trasferire su questa one-off, quei valori che nella storia hanno legato il Cavallino Rampate al Gran Turismo. La vernice Rosso Magma, per esempio, è una tonalità unica creata appositamente per questa vettura. Altre caratteristiche estetiche includono tondi con numeri di gara sul cofano e sulle portiere e una striscia sulla parte superiore del cofano e sui parafanghi. Il lunotto posteriore è stato rimosso e sostituito con lamelle tipo Ferrari F40, per creare un'estetica da auto da corsa. All'interno i sedili blu sono un richiamo a quelli montati sulle auto da corsa degli anni Sessanta come la leggendaria 250 Gto. Sul proprietario si sa che la Ferrari lo considera un "cliente europeo perspicace", sul prezzo “no comment”. Di sicuro gli zeri sono tanti.
MOSTRO BARCHETTA ZAGATO POWERED BY MASERATI
L’alleanza Maserati-Zagato aveva già offerto frutti straordinari a partire dal 1931. Ora la famosa carrozzeria milanese ci riprova con la Mostro Barchetta, che sarà prodotta in cinque esemplari, quasi tutti già assegnati a collezionisti di vetture Zagato. Caratterizzata da una monoscocca in fibra di carbonio, accoppiata a un’innovativa struttura in composito per il telaio, monta un motore Maserati disponibile nella versione V8 4.2 aspirato o V6 3.0 Biturbo, con potenze da 420 cv a 630 cv. Il motore è disposto in posizione anteriore-centrale per ottenere la migliore distribuzione di pesi (50-50) ed essere in grado di garantire una guida racing con prestazioni entusiasmanti. La prima “The Monster” fu una versione speciale della Maserati 450S Coupé Zagato richiesta da Stirling Moss e progettata assieme all’ingegnere aerodinamico Frank Costin per partecipare alla 24 Ore di Le Mans 1957, la gara più importante del Campionato del mondo endurance.
Una sportiva artigianale progettata per chi ama guidare. Ovvero il sogno realizzato da Sly Soldano, 30 anni di esperienza nel mondo delle prestazioni e del lusso a quattro ruote. Sono stati necessari quattro anni per realizzarla. Anomalya nasce a Capannori in provincia di Lucca, nel cuore della Toscana, nella straordinaria Sly Garage Factory. È un’auto che offre tutto ciò che la tecnologia moderna mette a disposizione per migliorare stabilità, handling e piacere di guida, ma senza alcun tipo di filtro o bugia. Anomalya è fatta per piloti veri, pesa 1080 chili tocca i 270 km/h e accelera da zero a 100 orari in 4,4 secondi. A spingerla un boxer sei cilindri di derivazione Porsche, collocato in posizione posteriore centrale, cioè alle spalle del pilota. Sarà prodotta i dieci esemplari e “chi si può permettere una Porsche - dice Soldano – può tranquillamente acquistarla".
Un esercizio di stile per festeggiare i 50 anni di M, il marchio motorsport di Bmw che ha realizzato vetture da sogno da strada e da pista. La one-off è una collaborazione fra Bmw Italia e Alcantara. Protagonista una Bmw M4 Competition coupé capace di unire design, heritage e alte prestazioni. Il motore a sei cilindri ha una potenza fino a 510 cv, tecnologia M TwinPower Turbo, in pratica alti regimi di rotazione. I colori della carrozzeria, uno speciale giallo sport, con cerchi, calandra e dettagli nero, si ritrovano nell’abitacolo. Sui poggiatesta il logo M 50 Jahre Bmw sottolinea l’eccellenza dell’artigianalità italiana. Finiture come la seduta centrale con effetto cannettato si ispirano alla mitica Bmw 3.0 Csl del 1972. La riproduzione dello Skyline di Milano, realizzato con tecnica laser e posizionato sui pannelli porta laterali, ricorda che nel capoluogo lombardo, città del lifestyle e della moda, operano entrambi i brand.
È una coupé fatta a mano, da artigiani e ingegneri che, alle porte di Milano, impiegano anche 4mila ore per realizzare una scultura su ruote. Arese Rh95 è una sintesi delle ultime creazioni elaborate da Louis de Fabribeckers, direttore del Centro Stile Touring, che dice: “Una sportiva che non può passare inosservata quando morde l’asfalto né non essere notata ferma per l’apertura verso l’alto delle portiere, che aggiunge teatralità a una sport car che è arte e design in movimento”. Un esemplare unico speciale, parte di una collezione di 18 pezzi che si distingueranno in base a due motivi: la donor car, cioè il telaio e il gruppo propulsore della supercar che rappresenta la base da vestire, e la livrea che spesso avrà richiami alla storia delle corse. R.H. sono le iniziali del compratore; il prezzo prevede una cifra a sei zeri. Il motore otto cilindri a V montato in posizione centrale eroga 720 cv per una velocità massima di circa 340 km orari e uno zero-cento sotto ai tre secondi. La trazione è posteriore, il cambio automatico a sette velocità. La chicca si trova aprendo il cofano anteriore, dove non c’è il motore ma un pannello che raccoglie tutte le firme di chi ha realizzato questa nuova Touring Superleggera.